È stata sottoscritta oggi in Aran l’Ipotesi del Contratto collettivo nazionale quadro per la definizione dei comparti e delle aree di contrattazione collettiva nazionale (2022-2024).
Il testo contrattuale definisce la composizione dei comparti di contrattazione collettiva per il triennio 2022-2024. Vengono confermati, anche con riguardo all’assetto, i comparti Funzioni centrali, Istruzione e ricerca, Funzioni locali e Sanità. Analogamente, per quanto attiene alle Aree della dirigenza, si conferma l’attuale composizione. L’ipotesi diverrà operativa a seguito della sottoscrizione definitiva del CCNQ che avverrà a conclusione della fase di controllo prevista dal d.lgs. n. 165/2001.
“Con la sottoscrizione di questo contratto tra l’Aran e i sindacati, si dà effettivamente inizio alla nuova fase contrattuale per il pubblico impiego, ha dichiarato il Presidente Antonio Naddeo al termine della riunione tenutasi nel pomeriggio in presenza delle organizzazioni sindacali confederali rappresentative. Questo rappresenta un segnale tangibile di attenzione verso i dipendenti pubblici, che prosegue e rafforza i contratti firmati nel triennio 2019-2021”.
“Con questo contratto si avvia di fatto la nuova tornata contrattuale per il pubblico impiego – ha sottolineato invece il Ministro per la Pubblica amministrazione, senatore Paolo Zangrillo. Un impegno mantenuto e una ulteriore conferma della grande attenzione del Governo nei confronti delle nostre persone. Dopo aver dedicato il 2023 a recuperare i ritardi ereditati nella chiusura dei contratti del triennio 2019-2021, apriamo ora una nuova stagione di confronto grazie ai circa 8 miliardi di euro previsti in Manovra per i rinnovi. Un grande risultato non soltanto per l’assoluta rilevanza delle risorse a disposizione, circa un terzo della Legge di Bilancio, ma anche per le tempistiche: da tempo, infatti, tra una tornata contrattuale e l’altra non c’era questa continuità”.