Il Consiglio dei ministri di oggi ha dato il via libera definitivo al decreto del Presidente della Repubblica che individua gli adempimenti assorbiti dal Piano integrato di attività e organizzazione (Piao).
Il Dpr si compone di 3 articoli:
• l’articolo 1 dispone la soppressione degli adempimenti assorbiti nel Piao.
• l’articolo 2 contiene alcune disposizioni di coordinamento, che si rendono necessarie nonostante la nuova qualificazione dell’intervento normativo.
• l’articolo 3 prevede che il Dipartimento della funzione pubblica e l’Anac (per la disciplina sulla prevenzione della corruzione e per la trasparenza) effettuino una attività di monitoraggio sull’effettiva utilità degli adempimenti richiesti dai piani non inclusi nel Piao, all’esito della quale provvedere alla individuazione di eventuali ulteriori disposizioni incompatibili con la disciplina introdotta.
Per maggiori dettagli si possono consultare anche la relazione tecnica e la relazione illustrativa che accompagnano il provvedimento.
Come noto, il Piao si propone l’obiettivo di sopprime numerosi piani e adempimenti di programmazione in capo alle amministrazioni, dal Piano per il lavoro agile a quello per la parità di genere, fino alla performance, destinati ora a essere assorbiti in un solo Piano unico integrato, da adottare a partire dal prossimo 30 giugno. “Il Piao è una concreta semplificazione della burocrazia che permette al Paese di compiere un altro passo decisivo verso una dimensione di maggiore efficienza, efficacia, produttività e misurazione della performance”, è il commento del ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta.
“Per me è il traguardo di un cammino iniziato nel 2009 con la mia riforma, la legge 150, che indicava la strada per una Pa più snella, efficiente, responsabile e capace di misurare l’impatto delle sue attività sulla vita di famiglie e imprese. Dalla conversione del decreto-legge 80, nell’agosto di un anno fa, fino a oggi abbiamo portato avanti un percorso di ascolto e confronto con tutti gli attori di riferimento, innanzitutto le Regioni, Anci per i Comuni e Upi per le Province. Dico grazie di cuore a tutti i preziosi compagni di viaggio per gli stimoli costruttivi che hanno arricchito ‘strada facendo’ il provvedimento approvato in Consiglio dei ministri“.