In data odierna la Camera dei Deputati ha approvato la proposta di legge recante “Modifiche al testo unico di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, in materia di limitazione del mandato dei sindaci e di controllo di gestione nei comuni di minori dimensioni, nonché al decreto legislativo 8 aprile 2013, n. 39, in materia di inconferibilità di incarichi negli enti privati in controllo pubblico” (C 1356-A e abb.). Il provvedimento passa all’esame dell’atro ramo del Parlamento.
L’articolo 3 del provvedimento in esame eleva da due a tre il numero di mandati consecutivi consentiti ai sindaci dei comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti (come attualmente consentito ai comuni fino a 3.000 abitanti). Per i sindaci dei comuni con 5.000 o più abitanti rimane invece il limite di due mandati consecutivi. Inoltre, il divieto di terzo mandato (o di quarto mandato per in comuni sotto la soglia di 5.000 abitanti) è qualificato come causa di incandidabilità mentre attualmente il terzo mandato costituisce causa di ineleggibilità.
Il testo approvato prevede, poi, una semplificazione contabile particolarmente attesa dagli amministratori dei Comuni con meno di 5.000 abitanti, per i quali viene eliminato l’obbligo di effettuare il controllo di gestione previsto dal comma 1 dell’articolo 196 del TUEL.
L’articolo 1 dispone infine l’inconferibilità degli incarichi amministrativi di vertice negli enti di diritto privato in controllo pubblico in caso di condanna per reati contro la pubblica amministrazione (attualmente l’inconferibilità è prevista soltanto per gli incarichi dirigenziali e di amministratore in tali enti).