La facoltà concessa dall’art. 107, comma 5 del D.L. n. 18/2020 di adottare il piano finanziario TARI 2020 entro il 31 dicembre 2020 riscuotendo il tributo nell’anno in corso applicando le tariffe 2019, se da un lato offre certamente dei vantaggi in merito alle tempistiche di applicazione della nuova disciplina ARERA lasciando più tempo per adempiere alle prescrizioni dell’Autorità, dall’altro comporta diversi aspetti negativi che l’ente dovrà valutare prima di procedere con l’adozione di tale alternativa, tra i quali:
1. l’impossibilità di valutare l’applicazione di tariffe agevolate alle utenze non domestiche particolarmente colpite dalle chiusure imposte dall’emergenza da Covid-19. Contrariamente, la determinazione delle tariffe 2020, che verrebbero riscosse nell’ultima rata fissata successivamente al 1° dicembre (come stabilito dall’art. 57-bis del D.L. n. 34/2019), offrirebbe all’ente l’effettiva applicazione del principio “chi inquina paga”, attraverso ad esempio:
a. una diversa ripartizione del carico tra le utenze domestiche e non domestiche che tenga conto della chiusura di molte attività che ha di fatto generato un aumento di produzione di rifiuti per le utenze domestiche e una diminuzione per quelle non domestiche;
b. la ridefinizione, all’interno della macrocategoria utenze non domestiche, dei coefficienti rispetto a quelli in uso fino all’anno 2019, in considerazione delle differenti misure restrittive imposte alle attività economiche;
c. l’applicazione di una riduzione per le utenze non domestiche da inserire all’interno del Regolamento TARI che agisca solo per l’anno 2020;
2. l’introduzione del meccanismo del conguaglio, da ripartire in tre anni a decorrere dal 2021, tra i costi inseriti all’interno del PEF 2019 e quelli determinati per l’anno 2020, comporterebbe il mancato beneficio di potenziali riduzioni per le utenze attive nel 2020 in corrispondenza di eventuali riduzioni del costo del servizio e l’eventuale contrazione delle tariffe per le utenze attive negli anni successivi (le quali potrebbero non essere necessariamente le medesime attive nell’anno 2020 o potrebbero non avere le stesse caratteristiche dell’anno precedente).
A tal proposito, ARERA con la segnalazione n. 136/2020 inviata al Governo (si veda news qui) ha annunciato l’intenzione di agire affinché il ripristino delle tariffe 2019 venga adottato soltanto nei casi in cui si riscontrino criticità oggettive e documentabili sulle quali la stessa Autorità vigilerà, in quanto la mera riproposizione delle tariffe 2019 rischia di essere interpretata come un’esigenza di semplificazione che avrebbe il limite di non intercettare le profonde dinamiche avviatesi con l’emergenza in atto.
Alla luce di quanto detto fin qui, si sconsiglia di procedere con l’applicazione delle tariffe 2019, anche in considerazione del fatto che la legge di conversione del D.L. Cura Italia ha ulteriormente prorogato il termine per l’approvazione del bilancio di previsione al 31 luglio 2020 e di conseguenza anche di tutti gli atti necessari all’applicazione dei tributi di propria competenza, tra i quali le tariffe TARI (si veda news qui).
Al fine di chiarire i numerosi dubbi sull’applicazione della TARI 2020 e fornire i chiarimenti alle perplessità più diffuse proponiamo un video-corso interattivo, immediatamente fruibile, descritto nella scheda prodotto che potrete consultare QUI. Durante la videochiamata sarà possibile porre domande direttamente al relatore: il taglio dell’iniziativa è molto pratico e l’obiettivo finale è quello di fornire tutti i chiarimenti necessari alla corretta applicazione del tributo, valutando le possibilità a disposizione dei Comuni anche in considerazione della particolare situazione emergenziale.