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Stipendi enti locali: in assenza di interventi normativi il divario con gli altri comparti è destinato ad aumentare

Si continua a discutere molto in questi giorni del rilevante divario retributivo oggi esistente tra i dipendenti degli Enti Locali e quelli della Pubblica Amministrazione centrale (che ormai supera il 20%).

Quello che però spesso non si dice è che, in assenza di stanziamenti aggiuntivi ad hoc, questo divario è destinato ad ampliarsi ulteriormente in futuro, in quanto il meccanismo che da tre decenni regola le retribuzioni del pubblico impiego nel nostro paese presuppone un adeguamento stipendiale ancorato ad una dinamica percentuale sostanzialmente analoga per i settori statali e quelli non statali.

Ciò emerge in maniera molto nitida dal nuovo Rapporto semestrale sulle retribuzioni dei pubblici dipendenti di Aran, all’interno del quale, tenendo conto del complesso delle risorse disponibili (sia quelle ordinarie sia quelle ulteriori derivanti da altri canali di finanziamento), viene fornita una stima di quale potrà essere l’andamento a medio termine delle retribuzioni dei vari comparti di contrattazione (a struttura occupazionale costante) se vi sarà continuità nei rinnovi contrattuali.

Ebbene, come mostrato nella tavola 6 del suddetto Rapporto, emerge che per il comparto delle Funzioni locali l’effetto complessivo delle tre tornate contrattuali che dal 2021 giungono sino al 2027 sarà il più basso in assoluto (395,51 € mensili, contro i 530,68 del comparto Sanità ed i 562,89 del comparto Funzioni centrali).

A regime, cioè rapportando il valore di arrivo del 2027 rispetto a quello di partenza del 2018, per il Comparto Funzioni locali la dinamica percentuale si attesterà al più basso 16,68% (contro il 20,43% del comparto Funzioni centrali e il 21,08% del Comparto sanità).

Per altro, come spiega bene il Rapporto Aran, buona parte di queste differenze sono imputabili a specifici stanziamenti aggiuntivi che hanno interessato il personale di alcuni comparti, ma non quello delle Funzioni locali, per il quale fino ad oggi non si segnalano, invece, rilevanti interventi normativi al di fuori dei canali ordinari della contrattazione.

Il rapporto – ha commentato il ministro per la Pubblica amministrazione Zangrillo – evidenzia il ritardo accumulato dal comparto delle Funzioni locali, che non ha beneficiato di risorse aggiuntive. Sebbene questa situazione derivi da scelte pregresse, sarà necessario valutare interventi specifici, come il potenziamento del trattamento accessorio, per riequilibrare la dinamica retributiva.

Tags: Aran, Trattamento economico