L’incertezza sull’imposizione tributaria in caso di risoluzione del contratto di leasing e di occupazione abusiva del bene comporta l’annullamento delle sanzioni irrogate nell’avviso di accertamento notificato al locatore: è quanto prevede l’ord. 26057/2022 della Corte di Cassazione.
La Suprema Corte, in primo luogo, conferma che la società di leasing è tenuta al versamento dell’IMU in caso di risoluzione del contratto di locazione anche qualora l’immobile resti nella disponibilità dell’utilizzatore perché non riconsegnato.
In secondo luogo, riconosce che sulla vicenda non vi sia stato in passato un consolidato orientamento giurisprudenziale con conseguente incertezza sulla interpretazione della norma. Tale circostanza giustifica l’applicazione dell’art. 6 D.Lgs. 472/1997 secondo il quale non è punibile colui che viola una norma tributaria sulla quale non vi è sicura applicazione ed interpretazione chiara.
Nel caso di specie quindi “[…] l’assenza di un consolidato orientamento della giurisprudenza di legittimità in epoca precedente all’avviso di accertamento costituisce presupposto per l’esistenza di una condizione di incertezza nell’interpretazione delle norme violate […]”.