La Finanza Locale ha pubblicato poco fa il Decreto 16 aprile 2021 relativo al “Riparto delle risorse incrementali di cui agli articoli 9, 9-bis e 13-duodecies del decreto-legge 28 ottobre 2020, n.137, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n.77, del Fondo istituito dall’articolo 177, comma 2, del decreto-legge 19 maggio 2020, n.34, destinate a ristorare i comuni a fronte delle minori entrate derivanti dall’abolizione, per l’anno 2020, della seconda rata dell’imposta municipale propria relativa ad immobili e relative pertinenze in cui si esercitano le attività riferite ai codici ATECO di cui agli Allegati 1 e 2 del decreto-legge n.137 del 2020” con al relativa Nota metodologica.
Il Fondo è stato istituito per ristorare i comuni delle minori entrate dovute all’abolizione, per l’anno 2020, della seconda rata dell’imposta municipale propria su immobili e pertinenze in cui si esercitano le attività riferite ai codici ATECO. I Comuni avrebbero dovuto accertare per competenza le quote a ristoro entro il 31.12.2020 ma l’informazione relativa alla quantificazione delle stesse è giunta solo dopo la Conferenza Stato-città dello scorso 25 marzo.
Questo disallineamento temporale influisce sui risultati della Certificazione del Fondone Covid in quanto il modello di certificazione disponibile sul portale del Pareggio di bilancio considera nella voce “Ristori di entrata” portati in detrazione anche la quota Imu ATECO ma tra gli accertamenti di competenza la stessa non è, ovviamente, ricompresa.