In attesa del decreto ministeriale che, ai sensi dell’art. 1 co. 756 e 757 L. 160/2019, dovrà individuare le fattispecie ammesse per la diversificazione delle aliquote IMU, il MEF, nei giorni scorsi, ha pubblicato una raccolta dei principali rilievi formulati dal Dipartimento delle finanze nell’ambito dell’attività di esame dei regolamenti e delle delibere di approvazione delle aliquote dell’imposta municipale propria (IMU).
Nella raccolta (visionabile qui), il MEF ha quindi individuato le ipotesi più ricorrenti di violazione dei limiti normativi, inerenti alle aliquote previste per l’abitazione principale, i fabbricati D, i fabbricati rurali, i terreni agricoli e le aree fabbricabili, nonché per altre casistiche generali, quali le esenzioni, gli importi minimi, le dilazioni di pagamento, il differimento dei termini di versamento.
Scopo del documento ministeriale è quello di fornire uno strumento utile in fase di predisposizione degli atti tributari, affinché siano rispettosi dei limiti posti dalla normativa statale, e possa essere minimizzato il rischio di contenzioso, favorendo la spontanea rimozione in autotutela dei vizi di legittimità da cui siano eventualmente affetti i regolamenti e le delibere già adottate.
Giova evidenziare che, pur essendo ormai spirato il termine entro il quale i Comuni erano tenuti ad approvare le delibere inerenti all’IMU, qualora fossero riscontrati i vizi di legittimità messi in evidenza dal MEF, il Comune dovrà provvedere alla loro eliminazione la quale decorrerà dal 1° gennaio dell’anno in corso.