Sebbene ancora in bozza, l’art. 10 del D.L. Ristoro (il cui testo completo è consultabile nella nostra news del 27/10/2020), approvato nella giornata di ieri dal Consiglio dei Ministri, prevede l’esenzione del versamento della seconda rata IMU per gli operatori economici, quali bar e ristoranti, costretti a limitare nuovamente la loro attività commerciale a causa dell’emergenza sanitaria in corso. Il testo recita infatti: “[…] in considerazione degli effetti connessi all’emergenza epidemiologica da COVID-19, per l’anno 2020, non è dovuta la seconda rata dell’imposta municipale propria (IMU) di cui all’articolo 1, commi da 738 a 783, della legge 27 dicembre 2019, n. 160, concernente gli immobili e le relative pertinenze in cui si esercitano le attività indicate nella tabella di cui all’allegato 1 annesso al presente decreto, a condizione che i relativi proprietari siano anche gestori delle attività ivi esercitate”.
L’esenzione si allinea con quella già stabilita dall’art. 78 del D. L. n. 104 del 2020 per i settori del turismo e dello spettacolo, ed è volta a sostenere economicamente gli operatori dei vari settori interessati dalla limitazione della loro attività, mediante l’esenzione IMU, il cui versamento graverebbe negativamente sulla liquidità degli stessi.
Diversamente da quanto previsto per il settore turismo e spettacolo, per poter beneficiare della sospensione del versamento il soggetto passivo dovrà essere sia proprietario che gestore degli immobili in cui l’attività viene svolta. Tale caratteristica comporterà alcune problematiche operative al momento dei controlli ai fini accertativi, imponendo ai Comuni di verificare se il possessore dell’immobile sia anche gestore dell’attività in esso svolta, dato che in caso negativo, la seconda rata IMU resta dovuta.
Deve essere segnalato poi che – come precisato nella relazione illustrativa del decreto – la disposizione rispetta i limiti e le condizioni previsti dalla Comunicazione della Commissione europea del 19 marzo 2020 C(2020) 1863 final “Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia nell’attuale emergenza del COVID-19”, e successive modifiche, ma, a nostro avviso, ciò non necessita particolari adempimenti in merito alla registrazione nel Registro nazionale degli aiuti di Stato (si veda il nostro Approfondimento n. 20) da parte degli Enti locali in quanto tale aiuto è imposto per legge e non è rimesso alla volontà del singolo ente.