Più risorse economiche, più spazi per le assunzioni, più semplificazioni. Sono questi i punti dell’intesa raggiunta ieri (3 dicembre) al termine dell’incontro tra Governo e Anci, che si è svolto a Palazzo Chigi, dove erano presenti per l’Esecutivo i ministri Renato Brunetta, Daniele Franco, Maria Stella Gelmini, Mara Carfagna e il Sottosegretario alla Presidenza Roberto Garofoli, e per l’Anci il presidente Antonio De Caro. Hanno partecipato anche i deputati Roberto Pella (Forza Italia) e Gian Pietro Dal Moro (Pd), relatori del disegno di legge di conversione del Dl PNRR.
L’accordo suggella il lavoro tecnico che si è svolto nelle scorse settimane. Esso si traduce in un pacchetto di interventi normativi tesi a superare le criticità oggi esistenti e a soddisfare la domanda di rafforzamento della capacità amministrativa degli enti locali e all’esigenza di assumere personale e professionalità tecniche qualificate, necessità emersa ancora più chiaramente in correlazione all’aumento agli impegni che il Paese ha assunto con il Pnrr.
Una risposta composita, da attuare in via normativa e in parte amministrativa, che consentirà a Comuni, cosi come alle Città Metropolitane e Province nei prossimi cinque anni, durante l’arco del PNRR, di disporre di ulteriori canali di acquisizione delle professionalità necessarie.
Il Governo, a partire dal Presidente del Consiglio Mario Draghi, presente all’Assemblea annuale Anci di Parma l’11 novembre scorso, dà così seguito alle istanze degli enti locali e alla richiesta di un rafforzamento della capacità amministrativa e progettuale per permettere loro di affrontare la sfida del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Il pacchetto deciso oggi prevede, tra le altre, le seguenti misure:
• nuovi spazi assunzionali per i Comuni che realizzano interventi del PNRR
Si creano nuovi spazi assunzionali per contratti a tempo determinato e si scavalca il vincolo della non superabilità della spesa sostenuta nel 2009
A ciò si aggiunge che a partire dal 2022 sono previste importanti e crescenti risorse finanziarie in favore dei Comuni.
• Fondo per piccoli Comuni
Si istituisce un Fondo di 30 milioni per piccoli Comuni sotto i 5000 abitanti, che, nonostante i nuovi spazi assunzionali resi disponibili, non abbiano risorse finanziarie utilizzabili.
• Fondo per Comuni del Sud
Si stanziano 67 milioni per assunzioni di professionisti e esperti da destinare a Comuni nel Mezzogiorno.
Al termine dell’incontro, il presidente dell’Anci Antonio Decaro ha commentato positivamente le aperture del governo per un rafforzamento della capacità amministrativa dei Comuni necessaria alla realizzazione dei progetti del PNRR.
“Il governo ha accolto l’allarme lanciato dall’Assemblea Anci di Parma – ha detto Decaro – e ha definito un pacchetto di interventi che potranno consentire ai Comuni un parziale recupero della gravissima perdita di personale causata dalla crisi e dalle politiche di austerità, che è stata di oltre il 20 per cento negli ultimi dieci anni, cioè circa 120 mila unità”.
“Con un emendamento al decreto legge 152 sul PNRR, attualmente in fase di conversione alla Camera, per i Comuni italiani sarà possibile assumere, sulla base delle proprie disponibilità finanziarie, fino a 15mila persone con qualifiche non dirigenziali, grazie al riconoscimento di uno spazio ulteriore in deroga ai vincoli che attualmente limitano la capacità di assunzione dei Comuni a parametri fermi al 2009”.
“E’ una prima risposta – ha commentato il presidente dell’Anci – ma dobbiamo salutarla come un passo avanti, indispensabile affinché i Comuni possano far fronte allo stesso tempo alle loro funzioni ordinarie e, in aggiunta, all’impegno straordinario di varare e poi attuare i programmi del PNRR che li riguardano e che valgono oltre 40 miliardi di euro. Importante anche aver eliminato autorizzazioni per enti in crisi e aver previsto un fondo dedicato per i piccoli Comuni”.
“È importante anche che venga varata presto la circolare ministeriale che semplificherà le norme sull’assunzione a tempo determinato di tecnici specificatamente dedicati ai progetti PNRR – ha aggiunto Decaro – perché le procedure attualmente previste rischiano di far perdere troppo tempo per le varie autorizzazioni ministeriali”.