Si è concluso ieri mattina l’esame in commissione Bilancio al Senato del ddl di bilancio 2024 (A.S. 926).
Il testo della manovra, con le modifiche approvate nelle ultime ore, è atteso in aula a Palazzo Madama per il voto di fiducia, che si terrà nel pomeriggio di venerdì. Il passaggio successivo dell’iter di approvazione è il trasferimento del provvedimento blindato alla Camera, dove verrà votato entro sabato 30 dicembre.
Durante i lavori in V commissione sono arrivate diverse novità per gli enti locali, a cominciare dall’alleggerimento della spending review prevista per i prossimi anni grazie alla redistribuzione dei fondi Covid trasferiti agli enti in questi anni ma rimasti inutilizzati.
Come dichiarato dal presidente dell’Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, “si tratta di circa 280 milioni di euro, derivati dalla verifica finale delle certificazioni Covid 19, che saranno assegnati a tutti gli enti locali in quattro anni e che contribuiranno a mitigare gli effetti delle misure previste tra il 2024 e il 2028 dalla stessa legge di bilancio”.
Gli effetti delle misure a carico dei Comuni vengono così attenuati per circa il 20% nel biennio 2024-25 e di circa il 30% nel biennio successivo.
Altra novità di rilievo, come preannunciato nei giorni scorsi su questo sito, è quella che riguarda il parziale dietrofront sul taglio delle aliquote di rendimento previdenziale per le pensioni liquidate a talune categorie di dipendenti pubblici a decorrere dal 1° gennaio 2024.
Con un emendamento approvato in commissione Bilancio nella maratona notturna tra domenica e lunedì, vengono infatti cancellati i tagli alle pensioni di vecchiaia di medici, operatori sanitari, dipendenti degli enti locali, ufficiali giudiziari e insegnanti, mentre – ad esclusione del settore della sanità – vengono confermati i tagli a quelle anticipate, così come previsto nel ddl di bilancio.
In base all’emendamento, inoltre, le decurtazioni non si applicano “ai soggetti che maturano i requisiti per il pensionamento entro il 31 dicembre 2023 e nei casi di cessazione dal servizio per raggiungimento dei limiti di età o di servizio previsti dagli ordinamenti di appartenenza nonché per collocamento a riposo d’ufficio a causa del raggiungimento dell’anzianità massima di servizio prevista dalle norme di legge o di regolamento applicabili nell’amministrazione”.
Per contro, però, viene prevista una dilatazione delle finestre d’uscita per tutte le categorie interessate: a 3 mesi nel 2024, a 4 mesi nel 2025, a 5 mesi nel 2026, a 7 mesi nel 2027 e fino a 9 mesi a partire dal 2028.
Confermati, infine, il reclutamento straordinario di 345 nuovi Segretari comunali e la deroga ai vigenti limiti assunzionali per le assunzioni a tempo indeterminato effettuate dagli enti del Sud per la gestione dei fondi destinati alla politica di coesione europea.