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L’omessa dichiarazione di fuoriuscita dal servizio pubblico di raccolta e le conseguenze sulla riduzione della TARI [APPROFONDIMENTO]

Dal 2023 potranno godere della riduzione della parte variabile per avvio a recupero dei rifiuti prodotti solo ed esclusivamente i contribuenti che nell’anno 2021 avevano presentato istanza di fuoriuscita. Tuttavia sono moltissimi i casi di contribuenti che, abituati a consegnare i formulari all’inizio dell’anno successivo, presenteranno quella documentazione ad inizio 2023 certi di ottenere (come ogni anno) la riduzione, pur senza aver presentato istanza di fuoriuscita entro i termini previsti dalla legge ed eventualmente ampliati con regolamento comunale. Il mancato riconoscimento della riduzione potrebbe comportare problemi nei confronti di tali contribuenti e, stante la scarsa chiarezza normativa, ciò potrebbe condurre ad un contenzioso dall’esito incerto.

La vicenda è particolare ma tutt’altro che remota e con ogni probabilità casi come quello descritto si potranno verificare in ogni Comune. Il mancato riconoscimento di una riduzione “consueta” potrebbe comportare contestazioni da parte degli utenti che hanno continuato a conferire i propri rifiuti al di fuori del servizio pubblico di raccolta. A nostro avviso pare quindi necessaria una riflessione da parte dei Comuni per comprendere come procedere: la revisione regolamentare per l’adeguamento delle disposizioni al Testo unico per la regolazione della qualità del servizio di gestione dei rifiuti urbani (TQRIF) approvato da ARERA con Delibera 18 gennaio 2022 n. 15/2022/R/rif potrebbe fornire l’occasione per provvedere all’eventuale introduzione di deroghe o proroghe alla disciplina attualmente vigente.

A tal proposito abbiamo curato un approfondimento per evidenziare questi rischi e proporre ai Comuni di valutare alcune possibili soluzioni: il documento è scaricabile cliccando qui.

Tags: Fuoriuscita, Riduzioni, TARI, Utenze non domestiche