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Le scritte sulle auto delle società di vigilanza configurano fattispecie impositiva ICP

Le scritte riportate sugli automezzi della società di vigilanza sono astrattamente idonee ad integrare il messaggio pubblicitario dato che gli automezzi sui quali sono apposte, essendo destinati alla circolazione, entrano in rapporto diretto con un numero indiscriminato di soggetti. È quanto ha stabilito la CTR Emilia Romagna, sez. 7, n. 353/2020.

Si legge nella sentenza: “[…] le plurime scritte riportate sui veicoli della società svolgono una funzione pubblicitaria in quanto non si limitano “a rendere riconoscibili i veicoli ai cittadini e alle forze dell’ordine”, secondo quanto affermato dalia CTP nella sentenza impugnata, ma sono dirette a promuovere una domanda di beni e servizi e a migliorare l’immagine del soggetto pubblicizzato come per l’appunto si ricava dalla indicazione sui mezzi del nome della società, del suo numero di telefono e del sito internet di riferimento. […]”.

Le conclusioni cui giungono i giudici tributari si pongono in linea con quanto affermato dalla Cassazione, secondo la quale, in materia di imposta sulla pubblicità, il presupposto impositivo è da individuarsi nella possibilità astratta del messaggio pubblicitario di avere un numero indeterminato di destinatari, nel luogo nel quale è ubicato il mezzo pubblicitario (si veda ad es. Cass. n. 31707/2018).

Tags: ICP, Presupposto impositivo, Pubblicità