Resta fuori dal piano di riapertura della “fase 2”, per il momento, la pubblica amministrazione italiana.
Il D.P.C.M. 26 aprile 2020, pubblicato ieri in G.U., mantiene infatti immutata l’efficacia delle misure di prevenzione e contenimento del virus prescritte dall’art. 87 del D.L. n. 18/2020 (c.d. “Cura Italia”).
Per le amministrazioni locali, dunque, il lavoro agile continuerà a costituire ancora per un po’ di tempo la modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa.
La presenza fisica del personale negli uffici, inoltre, dovrà continuare ad essere limitata ai soli casi in cui ciò sia indispensabile per lo svolgimento delle attività strettamente funzionali alla gestione dell’emergenza e delle attività indifferibili.