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Incentivi funzioni tecniche: chiarimenti Anci sulle nuove regole dopo il correttivo al Codice

L’Anci ha pubblicato in data odierna il nuovo Quaderno Operativo n° 54 dedicato all’approfondimento delle modifiche introdotte dal decreto legislativo 31 dicembre 2024, n. 209 (anche detto “decreto correttivo”), alla disciplina degli incentivi per funzioni tecniche contenuta nell’art. 45 del D.lgs. n. 36/2023.

Rinviando al precedente Quaderno Operativo n. 40 per gli aspetti rimasti immutati della disciplina, il presente lavoro vuole costituire uno strumento di indirizzo operativo utile ad applicare le nuove disposizioni sugli incentivi delle funzioni tecniche tenendo conto anche delle circolari e pareri del MIT, di ANAC e delle Corti dei Conti, intervenuti a decorrere dall’entrata in vigore del nuovo codice appalti nel luglio 2023 ad oggi.

In proposito l’Associazione ricorda preliminarmente che la prima e più significativa novità del decreto correttivo è quella di aver sostituito, all’art. 45 del Codice, la parola “dipendenti” con la parola “personale” (ed anche “propri dipendenti” con “proprio personale”) e cancellato l’ultimo periodo del sesto comma, che così recitava: «Le disposizioni del comma 3 e del presente comma non si applicano al personale con qualifica dirigenziale».

La ratio legis e il conseguente effetto giuridico di tali modifiche è quello di comprendere nell’ambito dei destinatari degli incentivi anche le figure dirigenziali – che sono certamente “personale proprio” dell’Ente – vista l’abrogazione della disposizione che ne disponeva esplicitamente l’esclusione da detto ambito.

Infatti, sebbene l’abrogazione del divieto di corrispondere gli incentivi ai dirigenti operata dal decreto correttivo non costituisca una deroga esplicita al principio di onnicomprensività sancito dall’art. 24, c. 3, del D.lgs. n. 165/2001 (deroga che, invece, il legislatore ha disposto con l’art. 8, c. 5, del D.L. 24 febbraio 2023 n. 13, che prevede la possibilità di erogare gli incentivi anche al personale con qualifica dirigenziale per i progetti correlati al PNRR, per gli anni dal 2023 al 2026), è innegabile che la soppressione di tale divieto rappresenti la più sostanziale modifica alla previgente disciplina. Pertanto, viene introdotta una deroga implicita e speciale al predetto principio di onnicomprensività del trattamento economico dei dirigenti che consente di estendere agli stessi la corresponsione degli incentivi per le funzioni tecniche svolte.

L’Anci, poi, ricorda opportunamente che l’incentivo in questione, alla luce del comma 4 dell’art. 45 de quo, è erogato previo accertamento ed attestazione delle specifiche funzioni tecniche svolte dal destinatario da parte del «responsabile di servizio preposto alla struttura competente o da altro dirigente incaricato dalla singola amministrazione, sentito il RUP», per cui, per evitare conflitto di interessi, la sua eventuale erogazione a figura dirigenziale interessata dalle attività incentivate presuppone che l’attestazione sia rilasciata da un diverso dirigente, appositamente individuato dall’Ente, individuazione che, nelle amministrazioni di minori dimensioni della struttura amministrativa, potrebbe comportare talune difficoltà organizzative.
L’Associazione ritiene, poi, che la sostituzione del termine “dipendenti” con “personale” non possa condurre a comprendere nell’ambito dei possibili destinatari dell’incentivo lavoratori autonomi o, comunque, altre figure che non abbiano un rapporto di lavoro dipendente con l’Ente.

Per l’Anci, dunque, i destinatari degli incentivi non possono che essere unità di personale che hanno un rapporto di lavoro dipendente con l’Amministrazione (anche se sappiamo che sul punto il MIT si è espresso diversamente).

Per ciò che concerne invece l’ambito oggettivo di applicazione dell’incentivo, il Quaderno ricorda correttamente che il decreto correttivo ha integrato l’allegato I.103, considerando fra le attività tecniche incentivabili anche il «coordinamento dei flussi informativi», e quindi comprendendo fra i soggetti destinatari il personale che svolge detti compiti.

Da ultimo l’Anci ricorda che la disciplina degli incentivi tecnici deve essere codificata in un «atto a valenza generale» e quindi, a suo avviso, in un regolamento da adottare da parte di ciascun ente nell’ambito della propria autonomia.

Tags: Incentivi funzioni tecniche