Nella giornata di venerdì, il Governo ha depositato in commissione Bilancio al Senato un nutrito pacchetto di emendamenti al decreto-legge n. 18/2020 (c.d. “Cura Italia”).
Per velocizzare l’iter parlamentare, molti di questi emendamenti si preoccupano di trasferire nel D.L. Cura Italia le norme contenute nel decreto-legge n. 9/2020 (varato all’inizio del mese con le prime misure di contenimento del Coronavirus nelle zone rosse), in modo da concentrare su un unico provvedimento i lavori del Parlamento.
Negli emendamenti ci sono però anche alcune novità.
Tra queste segnaliamo in particolare l’ampliamento dell’ambito di applicazione dell’istituto delle ferie e dei riposi solidali (nuovo comma 4-bis dell’art. 87).
In base a questa proposta di modifica, infatti, fino alla cessazione dello stato di emergenza epidemiologica da COVID-2019, e comunque non oltre il 30 settembre 2020, i dipendenti pubblici potranno cedere ad altri dipendenti della stessa amministrazione (indipendentemente dalla categoria di appartenenza e dal profilo professionale posseduto) tutti o parte dei giorni di riposo e di ferie da essi maturati fino al 30 dicembre 2019.
La cessione (da formalizzare per iscritto) avverrà a titolo gratuito e non potrà essere sottoposta a condizione o a termine, né essere revocata.
La novella conferma infine i termini temporali previsti dalla vigente disciplina contrattuale per la fruizione delle ferie pregresse (30 aprile e 30 giugno dell’anno successivo a quello di maturazione).