Estensione fino al 31 dicembre 2026 (al posto del 31 dicembre 2021) del regime di limitazione della responsabilità per danno erariale ai casi in cui la produzione del danno è dolosamente voluta dal soggetto che ha agito, ad esclusione dei danni cagionati da omissione o inerzia. È quanto prevede la nuova bozza del decreto “Semplificazioni” che dovrebbe essere varato la settimana prossima dal Consiglio dei ministri.
La bozza di decreto interviene anche sul fronte della digitalizzazione della pubblica amministrazione, introducendo un regime sanzionatorio speciale per i dirigenti pubblici accusati di frenare i processi di innovazione. I dirigenti pubblici vengono infatti identificati dal provvedimento in esame come i responsabili della transizione digitale della Pa e chi non rispetta le disposizioni contenute nel Codice dell’Amministrazione Digitale (oltre che quelle contenute in ogni altra norma in materia di innovazione tecnologica e digitalizzazione della pubblica amministrazione, ivi comprese quelle contenute nelle Linee guida e nel Piano triennale per l’informatica nella pubblica amministrazione) subirà delle conseguenze negative che vanno, secondo la gravità delle violazioni, dal taglio della retribuzione di risultato fino alla perdita dell’incarico. Sarà l’Agid a vigilare, verificare e segnalare le violazioni degli obblighi di transizione digitale alla presidenza del Consiglio per l’eventuale esercizio di poteri sostitutivi. Vengono previste anche multe da 10mila a 100mila euro per chi non fornirà dati e documenti richiesti dall’Agid per il monitoraggio delle attività.
Il provvedimento annovera poi anche alcune importanti modifiche alla legge n. 241/1990, con l’introduzione della possibilità di attribuire ad una unità organizzativa (e non più soltanto ad un singolo soggetto) la titolarità del potere sostitutivo in caso di inerzia del responsabile del procedimento ed il rafforzamento della disciplina del silenzio assenso (prevedendo che la Pa, su richiesta dell’interessato, debba rilasciare un’attestazione che dimostri l’avvenuta formazione del silenzio-assenso).
Manca invece nell’ultima bozza il preannunciato nuovo “Piano unico” su organizzazione, performance, valutazione, lavoro agile e transizione digitale, ma, da quello che riferiscono le agenzie di stampa, il testo del decreto è ancora oggetto di confronto e approfondimenti.