Nell’esprimere un giudizio positivo sulle norme contenute nel decreto-legge 24 febbraio 2023, n. 13 (recante “Disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e del Piano nazionale degli investimenti complementari al PNRR (PNC), nonché per l’attuazione delle politiche di coesione e della politica agricola comune”), il delegato Anci alla finanza locale, Alessandro Canelli (presidente Ifel e sindaco di Novara), è tornato a ribadire in audizione al Senato la richiesta di estendere anche ai Comuni la possibilità di stabilizzare il personale assunto con contratto a tempo determinato per la realizzazione degli investimenti Pnrr e, soprattutto, la sterilizzazione della spesa per i rinnovi contrattuali dal calcolo della spesa di personale ai fini del valore soglia per la sostenibilità finanziaria ex dm 17 marzo 2020.
Si tratta di una misura fondamentale, ha precisato Canelli, in quanto già dall’esercizio 2023 i Comuni e le Città metropolitane subiranno un incremento della spesa di personale per rinnovi contrattuali che supera i 900 milioni di euro.
Ulteriore elemento di criticità per la realizzazione degli investimenti Pnrr è la carenza di Segretari Comunali, soprattutto nei Comuni di minori dimensioni demografiche. Appare infatti importante sterilizzare la spesa per questa fondamentale figura professionale che altrimenti grava sulla capacità assunzionale degli enti, creando tensioni in molti casi insormontabili nell’acquisizione di qualifiche medie ed elevate.
Ma è soprattutto l’assenza di una norma a carattere generale a destare le preoccupazioni dell’Associazione, limitandosi il decreto ad introdurre misure di semplificazione settoriali e parcellizzate, che rischiano di rimanere slegate fra loro creando incertezze normative.
Nel suo intervento Canelli si è soffermato anche sulla riduzione dei tempi per i poteri sostitutivi, con la previsione di un dimezzamento da 30 a 15 giorni dei termini della diffida. “In caso di inerzia o ritardo nell’avvio di un intervento, si è scelto di assegnare ad un commissario straordinario poteri derogatori sulle regole ordinarie in materia di affidamenti di appalti, piuttosto che prevedere per i soggetti attuatori – come proposto da Anci – alcune ulteriori deroghe in via ordinaria che avrebbero potuto accelerare le attività”.
Nella realtà dei fatti “questa misura non tiene conto in alcun conto della tempistica e dei ritardi che si possono accumulare e che si sono già accumulati su ogni singola misura da parte del Ministeri titolari delle misure o da parte di soggetti terzi”. Come esempio, il delegato Anci ha citato il bando Pinqua sull’housing sociale: “Su questo provvedimento si registra un paradosso con la possibilità di accedere alle ulteriori risorse del fondo Mef sul caro materiali concessa solo ai Comuni che hanno affidato i lavori dopo la scadenza del 18 maggio 2022. Mentre quelli che li hanno affidati prima di tale data, pur essendo più virtuosi degli altri sono tagliati fuori da questa possibilità”.