Sono in arrivo 250 milioni di euro (di cui 200 in favore dei Comuni e 50 in favore delle città metropolitane e delle province) per sterilizzare l’aumento della bolletta energetica per le amministrazioni locali. E poi altri 50 milioni di euro per il ristoro parziale dei comuni delle minori entrate per mancata riscossione dell’imposta di soggiorno e dei contributi di sbarco e di soggiorno in conseguenza dell’adozione di misure di contenimento del COVID-19.
Si registra inoltre una cospicua integrazione (nel limite complessivo di 40 milioni di euro per l’anno 2022, 150 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023 e 2024, 285 milioni di euro per l’anno 2025 e 280 milioni di euro per l’anno 2026) dei fondi da destinare ad investimenti in progetti di rigenerazione urbana con l’obiettivo di ridurre fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale.
Sono queste le misure per gli enti locali contenute nella bozza del decreto-legge “Bollette” approvato oggi dal Consiglio dei ministri.
A proposito del varo del decreto bollette da parte del Consiglio dei ministri, il presidente dell’Anci Antonio Decaro ha così commentato: “Accogliamo con favore la notizia delle decisioni del governo che sono un primo passo nella direzione delle nostre richieste sui rincari dell’energia elettrica. È positivo che l’appello lanciato dai sindaci nelle scorse settimane sia stato ascoltato, si tratta di un primo passo che consentirà ai Comuni di affrontare almeno i prossimi mesi dando continuità ai servizi essenziali e recuperando una parte dei mancati introiti relativi alla tassa di soggiorno”. “Molto positiva – ha aggiunto Decaro – anche la misura che integra i fondi destinati a finanziare tutti i progetti di rigenerazione urbana presentati dai Comuni italiani”.