Con il documento presentato ieri in Commissione Bilancio al Senato (di cui vi abbiamo dato conto nella precedente notizia), l’Anci riconosce che il decreto legge n. 104/2020, recante “Misure urgenti per il sostegno e il rilancio dell’economia”, costituisce un ulteriore ed importante passo nell’azione di sostegno all’economia a fronte della crisi innescata dalla pandemia da virus COVID-19. In particolare, diverse norme inserite nel provvedimento recepiscono le richieste di ulteriore intervento economico nei confronti dei Comuni e degli enti locali in genere, sia sotto il profilo del sostegno alla crisi delle entrate correnti, sia nel campo del rafforzamento dei contributi agli investimenti.
L’Associazione, tuttavia, non ha mancato di evidenziare alcune criticità ancora irrisolte, per le quali si chiedono soluzioni.
In materia di personale, in particolare, i Sindaci si auspicano che trovino accoglimento le proposte dell’Anci per l’introduzione di regole, in deroga a quelle vigenti, per le assunzioni a tempo determinato del personale educativo, scolastico e ausiliario, al fine di garantire il corretto avvio dell’anno scolastico 2020-2021 e, soprattutto, la continuità dei servizi nei prossimi mesi.
I Sindaci ritengono poi altresì indispensabile risolvere le gravi difficoltà che i Comuni stanno incontrando sul fronte del ricambio del personale, anche per effetto dell’emergenza da Covid-19, nell’attuazione della recente nuova disciplina sulla determinazione della capacità assunzionale (art. 33, comma 2, del DL n. 34/2019 e DM 19/3/2020).
Il crollo delle entrate locali nell’anno 2020, si evidenzia infatti nel documento, determinerà per tutti i Comuni italiani un drastico peggioramento del rapporto tra spese di personale ed entrate correnti e in moltissimi casi il mancato raggiungimento delle soglie di sostenibilità finanziaria individuate dal Decreto ministeriale attuativo, traducendosi nel blocco delle assunzioni per l’anno 2021.
Sul versante della spesa, invece, stante il mancato recepimento dei correttivi al computo delle voci di spesa di personale, più volte richiesti dall’Anci, si verifica la circostanza paradossale per cui tutte le spese eterofinanziate o rimborsate (come ad esempio il trattamento economico del segretario comunale in caso di convenzione di segreteria, che oggi grava interamente sul comune capofila, e che invece più opportunamente deve essere imputato da ciascun ente per la quota a proprio carico), che cioè non gravano sul bilancio dell’Ente in termini di sostenibilità finanziaria, non possano essere neutralizzate, e di fatto precludono nuove assunzioni.
Allo stesso modo l’imputazione tra le voci di spesa degli oneri per i rinnovi contrattuali (contrariamente alla normativa e prassi costanti degli ultimi anni) comprime ulteriormente le capacità assunzionali, nonostante si tratti di un onere finanziario che non dipende dalle scelte discrezionali delle singole amministrazioni.
Si tratta di questioni concrete che impattano sull’attuazione dei piani assunzionali per l’anno in corso e devono trovare soluzione attraverso correttivi al DM 19 marzo 2020 che appaiono quanto mai urgenti e improcrastinabili.