La disciplina attuativa del PNRR prevede cogenti adempimenti di verifica e di monitoraggio verso i soggetti titolari degli interventi e quelli preposti alla sua attuazione e affida alla Corte dei conti il controllo sull’acquisizione e il corretto impiego delle risorse finanziarie provenienti dai fondi di cui al PNRR e dalle altre fonti di finanziamento (FSC – Fondo per lo Sviluppo e la Coesione, PNC – Piano nazionale per gli investimenti complementari e risorse di bilancio), nel rispetto di tutte le condizionalità stabilite dalla normativa comunitaria e nazionale.
È quanto si legge nella “Programmazione dei controlli e delle analisi della Corte dei conti per l’anno 2022”, approvata dalla Sezione delle autonomie dell’Istituto, con delibera n. 1/SEZAUT/INPR/22, che delinea i monitoraggi e i controlli da esercitare sulle autonomie territoriali, ponendo come elemento cardine la verifica dell’attuazione del PNRR, condotta attraverso la verifica degli esiti della gestione “anche in corso di svolgimento”. La magistratura contabile, nelle sue articolazioni sul territorio, può, quindi, offrire il proprio contributo con valutazioni sulla tempestività e sui risultati, anche intermedi, della gestione.
Il programma approvato, in cui, fra l’altro, vengono previste le consuete attività di referto sulla finanza regionale e locale, alcune indagini a carattere specifico, nonché, sotto il profilo del coordinamento, il raccordo operativo con i controlli interni degli enti (con l’elaborazione delle Linee guida sui bilanci preventivi e i rendiconti degli enti locali, delle regioni e degli enti del Servizio Sanitario), si inserisce nel contesto prodotto dalla pandemia – i cui effetti sul sistema economico non sono limitati all’esercizio 2020 ma hanno potenziali rilevanti ricadute nei successivi periodi amministrativi – e pone, soprattutto, attenzione all’obiettivo di rilanciare la struttura economico-sociale del Paese con un percorso di graduale ritorno alla normalità degli andamenti delle entrate e delle spese.
In tale ambito, un punto nodale riguarda gli effetti determinati dalla crisi emergenziale sulla gestione di enti in difficoltà, per i quali la recente legge 234/2021 ha reintrodotto interventi di risanamento particolarmente importanti, soprattutto per i grandi centri, caratterizzati da una robusta ed impegnativa azione di ristrutturazione degli equilibri nella prospettiva di una duratura stabilità finanziaria.
Nel documento della Corte, infine, vengono individuate modalità comuni di svolgimento delle funzioni presso le Sezioni interessate in modo corale e coerente, rafforzando i momenti sinergici per una valutazione di insieme dei fenomeni e, sotto il profilo del coordinamento delle attività delle Sezioni regionali di controllo, si prevede una razionalizzazione della funzione consultiva, per ricondurre a coerenza pareri discordanti resi nel territorio.
Il riferimento è al progetto noto con il nome di “Centrale pareri”.
Si tratta di un portale -da realizzare con la collaborazione di DGSIA e già in progettazione avanzata nell’anno 2021 -che, nel tracciare l’intero procedimento si prefigge lo scopo di consentire la condivisione delle istruttorie svolte e, soprattutto, di limitare il fenomeno negativo di pronunce divergenti sulle stesse tematiche.
L’obiettivo perseguito è quello di rendere conoscibili tutte le richieste di parere pervenute alle Sezioni regionali di controllo, ancora non definite, al fine di consentire sia forme di interlocuzione tra le diverse Sezioni regionali di controllo, contemporaneamente investite delle stesse questioni, sia alla Sezione delle autonomie di attivare misure di coordinamento volte al superamento di interpretazioni contrastanti che si protraggono da tempo, sugli stessi oggetti, determinando conseguenziali disagi agli operatori sul piano del disimpegno delle attività gestionali.
La realizzazione in questione, precisa la delibera della Corte, risponde all’esigenza improcrastinabile di evitare che la funzione consultiva esprima indicazioni contrastanti, non risolte in tempi ragionevoli attraverso l’attivazione della funzione nomofilattica.
La realizzazione di questo progetto, che consentirà, altresì, all’ente richiedente di avere una puntuale cognizione dello stato del procedimento, imporrà importanti momenti di sinergia tra la Sezione delle autonomie e le Sezioni regionali, inevitabilmente legate, nel comune interesse istituzionale, da un obiettivo che non può non essere condiviso.