E’ fissato per il 9 aprile alle 18.00 il termine per la presentazione degli emendamenti alla conversione in legge del DL “Sostegni”.
Come già anticipato, a seguito dell’audizione in Senato di Anci, numerose sono state le richieste avanzate e gli emendamenti qui dettagliati toccano molti dei temi e dei problemi noti per gli enti locali.
Tra le richieste di proroga troviamo, in aggiunta rispetto a quanto anticipato in Audizione, il differimento dal 31 luglio al 30 settembre dell’approvazione delle delibere di salvaguardia equilibri e assestamento di bilancio e il differimento dal 30 settembre al 30 novembre del termine per la deliberazione del bilancio Consolidato.
L’emendamento che non convince resta quello relativo alla richiesta di proroga per l’approvazione del Rendiconto 2020 che Anci propone di fissare al 31 maggio 2021.
Sia ANPCI che ANUTEL avevano presentato richiesta di proroga del Rendiconto individuando il 30 giugno quale data ultima per l’approvazione. Sembrerebbe l’ipotesi più ragionevole considerando che la scadenza per la trasmissione della Certificazione del Fondone Covid scadrà il prossimo 31 maggio e che le risultanze della stessa dovranno essere recepite nelle quote vincolate dell’avanzo di amministrazione.
I tempi strettissimi, le informazioni fornite all’ultimo momento e la difficoltà costante che sta caratterizzando l’operato degli uffici finanziari in questi mesi hanno portato gli enti a dividersi tra chi ha deciso di chiudere il rendiconto ipotizzando un saldo da certificazione che andrà puntualmente rivisto ed aggiornato e chi, avendo disponibilità in avanzo, ha vincolato l’intero importo del Fondone riservandosi di procedere “con calma” alla certificazione e variare in un momento successivo il vincolo in avanzo (come prevede Arconet nella Faq 47).
Ci si chiede quale sia il senso di un tale disallineamento tra i numerosi adempimenti in capo agli enti e la definizione di criteri, modalità e scadenze che dovrebbero definirne la realizzazione. Procedere per ipotesi e speranze di proroghe fa parte di quel percorso di programmazione pluriennale ed efficace gestione che tanto viene invocato dal legislatore ma che sempre più sembra mancare proprio nel disegno generale?