La Corte dei Conti – Sezioni Riunite di controllo – con la delibera n. 61/SSRRCO/INPR/2024 ha definito la “Programmazione dei controlli e delle analisi della Corte dei conti per il 2025”.
In particolare la Sezione Autonomie rende nota l’introduzione di referti specifici riferiti a :
- spesa sociale dei Comuni, non mancando di evidenziare il tortuoso percorso (la cui scadenza era prevista per il 31.12.2024) per la determinazione dei LEP, che trova proprio in riferimento ai servizi sociali la complessità maggiore;
- la gestione dei servizi pubblici locali con particolare riferimento alla rilevazione ex art. 20 del TUSP e art. 30 del d.lgs. 201/2022.
In riferimento ai questionari annuali che gli enti sono chiamati a compilare i magistrati assicurano una maggiore sinteticità degli stessi evitando di richiedere dati e informazioni già presenti in altre sedi al fine di sollevare gli uffici già chiamati a far fronte a numerose incombenze.
E’ poi esplicitata la volontà di avviare una indagine sul tema dei servizi alla persona gestiti dai Comuni, di attuare controlli particolarmente attenti sulla spesa di investimento e sull’applicazione delle regole di equilibrio dei bilanci alla luce delle novità previste a decorrere dal 2025 e della reintroduzione della spending review.
A livello di controlli messi in campo dalle Sezioni Regionali particolare attenzione, come già era emerso chiaramente dall’analisi delle istruttorie aperte nel corso del 2024, sarà riservata a:
- efficienza nella riscossione coattiva dei crediti tributari e correlate omissioni o ritardi nei procedimenti amministrativi,
- impieghi delle risorse provenienti dal PNRR e dai fondi europei,
- andamento della spesa di personale,
- verifiche sulle società a partecipazione pubblica sia in relazione all’attuazione dei piani di razionalizzazione che all’obbligo di richiedere alle Sezioni regionali di controllo apposita pronuncia sulle deliberazioni di costituzione di società a partecipazione pubblica e sulle deliberazioni di acquisizione di partecipazione in società già esistenti.
In ultimo si evidenzia l’attenzione posta dalla Corte dei Conti sulla gestione del patrimonio immobiliare pubblico con particolare riguardo alle concessioni demaniali pubbliche e alla gestione dei beni confiscati alle mafie e affidati in gestione alle Regione, agli Enti locali e agli organismi operanti nel territorio regionale.