Sul controverso tema delle somme da riversare a CSEA, accertato (bollettato) o incassato, riferite alle voci di componenti perequative TARI, introdotte da Arera a decorrere dal 2024, fa luce la Corte dei Conti.
Le motivazioni per cui da subito ci eravamo discostati dalle indicazioni fornite da Arera e successivamente dalle FAQ pubblicate da CSEA sono ben illustrate nel nostro approfondimento n. 1/2024 e nei successivi articoli pubblicati sul nostro sito.
Nonostante fossero immediatamente emersi i dubbi e le problematiche contabili e gestionali derivanti dalla rigorosa applicazione di quanto previsto da ARERA, fino ad oggi, a ridosso ormai degli adempimenti scadenzati, non era giunto nessun chiarimento in merito, nemmeno da IFEL che pur aveva sottoposto all’Autorità le medesime perplessità già sopra citate.
NeoPA, che sul tema sta supportando numerosi Comuni, ha suggerito e collaborato alla predisposizione di un quesito da sottoporre alla Corte dei Conti, al fine di ottenere indicazioni puntuali in merito alle somme da considerare in fase di riversamento a CSEA: occorre fare riferimento dunque agli importi accertati come indicato da ARERA e CSEA stesse o soltanto a quelli effettivamente incassati dall’ente?
La Corte dei Conti – Sezione Regionale di Controllo per la Liguria, con Deliberazione n. 4/2025/PAR e Deliberazione n. 5/2025/PAR ha chiarito che: “le componenti perequative istituite da ARERA con delibera n.386/2023 debbano essere riversate a CSEA sulla base delle somme effettivamente incassate dal Comune e non sulla base delle somme accertate”.
Essendo ormai prossima la scadenza del 31 gennaio per presentare la dichiarazione a CSEA mediante il Data Entry creato appositamente, l’indicazione è quella di continuare in questi ultimi giorni (ed in attesa dei riscontri che potranno arrivare dalle altre Sezioni delle Corti dei Conti coinvolte dal quesito predisposto da NeoPA) al caricamento dei dati sulla base del numero di utenze così come indicate nelle FAQ di CSEA; successivamente, e quindi prima del 15 marzo, termine ultimo per il riversamento delle somme, occorrerà però che l’Autorità si esprima in merito per specificare come intende adeguare il proprio orientamento al parere dei Giudici contabili che hanno argomentato in favore di una differente interpretazione.
I magistrati contabili hanno evidenziato, inoltre, l’urgenza di prevedere l’istituzione di un apposito codice tributo per le componenti perequative, evitando di far confluire le somme nel bilancio dei Comuni. Su tale aspetto sarà nostra cura continuare a supportare gli enti coinvolgendo l’Agenzia delle Entrate ed auspicando l’attivazione di una procedura più snella che istituisca un collegamento diretto tra soggetto passivo (contribuente) e soggetto attivo (CSEA), evitando l’appesantimento delle procedure contabili in capo agli enti.
Seguiranno sicuramente aggiornamenti sul nostro sito già nei prossimi giorni.