La gestione del cosiddetto “Fondone COVID” continua ad impegnare gli enti, non solo per quanto riguarda gli impieghi dello stesso nel corso del 2021, ma anche per gli effetti della “coda” 2020.
Con la pubblicazione della Nota metodologica allegata al Decreto del 30 luglio 2021 relativo all’attribuzione delle risorse incrementali per l’anno 2021 del Fondone COVID è giunta la notizia di correttivi ai dati certificati dagli enti entro il 31 maggio apportati direttamente dalla Ragioneria Generale dello Stato. La Nota metodologica specifica che: “Per quanto attiene alle risultanze delle certificazioni 2020, dalle analisi poste in essere su indicazione del Tavolo di confronto è emerso che le informazioni trasmesse dagli enti sono risultate in alcuni casi incomplete (mancata valorizzazione di impegni e/o accertamenti 2020 e/o mancata valorizzazione delle minori spese, ivi incluse quelle riconducibili a variazioni del FCDE) e in altri casi errate (valorizzazione delle politiche autonome per importi non coerenti con le variazioni di aliquote e/o tariffe e/o inserimento di importi negativi non condivisi con gli uffici competenti del Ministero dell’economia e delle finanze). Di conseguenza, ai fini del riparto, sono stati applicati i correttivi dettagliati nel paragrafo “Certificazioni 2020 Comuni, unioni di comuni e comunità montane: valutazioni e correttivi”.
E’ stato chiaro da subito come la correzione delle Certificazioni apportata d’ufficio da RGS fosse finalizzata al riparto del Fondone 2021 ma, contestualmente, sono stati molti i dubbi sorti agli enti sulle eventuali successive operazioni da porre in campo per recepire tali correttivi.
Variando, ovviamente, il saldo complessivo della certificazione rivista da RGS gli enti si sono domandati come procedere sia in ordine ad una eventuale, corretta, nuova comunicazione sul portale del Pareggio di bilancio sia ai fini della puntuale quantificazione delle somme vincolate in avanzo di amministrazione sulla base del “nuovo” saldo complessivo.
A fare chiarezza sulla questione è intervenuta, oggi, la Ragioneria generale dello Stato che, con un comunicato pubblicato sul portale del Pareggio di bilancio, specifica quanto segue: “si precisa che i richiamati correttivi statistici sono stati adottati esclusivamente per i criteri di riparto del saldo delle risorse disponibili per l’anno 2021. Tali misure non influiscono in alcun modo sulla validità e correttezza della certificazione inviata dagli enti locali e/o sulla quota che l’ente ha vincolato nel risultato di amministrazione 2020.“
E’ previsto un nuovo invio della certificazione rettificata, salvo diverse segnalazioni da parte degli enti, entro il 30 novembre 2021: “Le eventuali anomalie riscontrate nelle risultanze delle certificazioni 2020 saranno comunicate con note ufficiali, a firma del Ragioniere Generale dello Stato, da inviare agli enti locali interessati entro il mese di settembre 2021. Entro il successivo 30 novembre 2021, gli enti locali interessati dovranno apportare le rettifiche segnalate, inviando una nuova certificazione, o comunicare tempestivamente ulteriori elementi utili ai fini della loro valutazione.“
La nostra Società, che ha seguito numerosi enti nella fase di analisi e definizione della Certificazione del Fondone 2020, si rende disponibile a supportare gli uffici nelle diverse fasi gestionali che da settembre 2021 in poi interesseranno, fino a maggio 2022, la “gestione” del Fondone COVID.