Dopo un’attesa di quasi tre mesi l’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente (ARERA) ha finalmente reso noti gli elementi mancanti per la determinazione dei valori di Piano Finanziario TARI di cui ancora era carente la Deliberazione 363/2021/R/Rif che ha introdotto il nuovo MTR-2 per la regolamentazione del secondo periodo 2022-2025.
Con la deliberazione 26 ottobre 2021 n. 459 apparsa ieri sul sito dell’Autorità sono stati infatti determinati taluni “valori monetari e finanziari” necessari a definire le grandezze relative ai costi efficienti del servizio:
– il valore del tasso di inflazione programmata, , per la determinazione del parametro relativo al limite alla crescita annuale delle entrate tariffarie: esso è pari a 1,7%, fatta salva la possibilità di eventuali aggiornamenti;
– i deflatori da considerare per il calcolo del valore delle immobilizzazioni sono indicati nella tabella 1.2 del provvedimento in oggetto;
– il valore provvisorio del tasso di remunerazione del capitale investito netto, nelle more della conclusione del procedimento di cui alla deliberazione 380/2020/R/COM, da assoggettare a successivo conguaglio sulla base del tasso di remunerazione fissato dall’Autorità in esito al suddetto procedimento è pari a 6,3%;
– conseguentemente i valori provvisori del tasso di remunerazione del capitale investito netto , , e del parametro , per la remunerazione ( , ) delle immobilizzazioni in corso, , anche essi assoggettati a successivo conguaglio sono pari, rispettivamente a 5,8% e a 2,6%.
Infine ARERA rinvia a successivo provvedimento la determinazione del tasso di remunerazione del capitale investito associato alle attività di trattamento effettuate mediante gli impianti di chiusura del ciclo “minimi”, come definiti al comma 1.1 del MTR-2, da adottare in coerenza con le scadenze previste dagli adempimenti regolatori e in esito al procedimento avviato con deliberazione 380/2020/R/COM.
Restano comunque ancora non noti i due elementi fondamentali per procedere alla definizione del Piano Finanziario ossia il file di raccolta dati in formato Excel (del quale l’Autorità aveva messo a disposizione un modello provvisorio, poi ritirato ed ora in fase di realizzazione definitiva) e la traccia per la relazione descrittiva dei costi che dovrà essere necessariamente differente da quelle già in uso negli anni scorsi, dato il carattere quadriennale del nuovo Piano Finanziario 2022-2025.