In questi giorni gli uffici Tributi dei Comuni sono alle prese con uno dei numerosi adempimenti del periodo, in scadenza il prossimo 31 marzo, relativo alla raccolta dati sulla “Qualità contrattuale e tecnica del settore rifiuti” sul portale ARERA (si veda nostro articolo).
Uno dei dati richiesti che sta generando alcuni dubbi interpretativi riguarda il numero di utenze domestiche e non domestiche al 31 dicembre 2024, anche alla luce della recente trasmissione della dichiarazione delle componenti perequative sul portale CSEA.
Al riguardo ARERA specifica, sia nella Delibera 18 gennaio 2022 n. 15/2022/R/rif di adozione del TQRIF sia nel Manuale operativo dell’edizione 2024, che per utenza va inteso l’immobile o area soggetta a tariffazione come definita all’articolo 2, comma 1, lettera c), del Decreto del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare del 20 aprile 2017, ovvero unità immobiliari, locali o aree scoperte operative, a qualsiasi uso adibiti, suscettibili di produrre rifiuti urbani e/o assimilati e riferibili, a qualsiasi titolo, ad una persona fisica o giuridica ovvero ad un «utente».
Per contro, in tema di componenti perequative, seppur nella Delibera 3 agosto 2023 n. 386/2023/R/rif che introduce il nuovo meccanismo sia richiamata la stessa norma, i successivi chiarimenti applicativi hanno individuato il dato oggetto di comunicazione nell’ “utenza annua”: utenze per le quali sono stati emessi documenti di riscossione proporzionate al numero di giorni effettivamente “tassabili” nell’anno di riferimento rispetto al numero di giorni totali del medesimo anno (si veda a proposito anche il Manuale operativo CSEA sul DataEntry Rifiuti). In quest’ottica l’utenza domestica deve intendersi comprensiva sia delle superfici adibite a civile abitazione sia delle relative pertinenze (ad es: abitazione + cantina + box rappresentano una sola utenza) mentre l’utenza non domestica come l’unità produttiva di rifiuti contraddistinta dal medesimo punto di accesso, ubicata nello stesso immobile e detenuta o condotta dallo stesso soggetto passivo.
Alla luce di quanto esposto, riteniamo che il dato da comunicare per la Raccolta Dati TQRIF sia da identificarsi nel numero di utenze tassate ai fini TARI, già normalmente utilizzato per la predisposizione delle tariffe del tributo (nell’esempio sopra: abitazione + cantina + box rappresentano 3 distinte utenze). Tale impostazione appare maggiormente aderente al dettato normativo nonché coerente con quanto comunicato lo scorso anno per lo stesso adempimento. Pertanto, la comunicazione dell’ “utenza annua” rimarrebbe circoscritta al solo ambito delle componenti perequative CSEA.
NeoPA offre un servizio di assistenza su tutti gli adempimenti che ARERA pone in capo ai Comuni di cui potete trovare ulteriori informazioni nella scheda servizio dedicata.