Nell’ultimo bollettino n. 9/2024 pubblicato lo scorso lunedì, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, nell’esercizio dell’attività di segnalazione e consultiva, ha dato conto della formulazione di quattro pareri (AS1941/2024 – AS1942/2024 – AS1943/2024 – AS1944/2024) contenenti osservazioni circa l’attività di ricognizione dei servizi pubblici locali condotta da altrettanti enti.
L’AGCM ha ricondotto l’esercizio del proprio intervento alle disposizioni di cui all’art. 21 della L. 287/1990, che attribuiscono alla stessa poteri di segnalazione e controllo in merito a situazioni che determinino distorsioni della concorrenza o del corretto funzionamento del mercato.
Nelle premesse dei propri interventi, l’Autorità ha richiamato i contenuti che devono essere sviluppati, ai sensi dell’art. 30 del D. Lgs. 201/2022, nell’ambito della ricognizione periodica dei servizi pubblici locali, evidenziando come il decreto di riordino persegua l’obiettivo di rendere maggiormente trasparenti i risultati delle gestioni degli stessi servizi, affidando agli enti committenti il compito di verificare che le condizioni di offerta del servizio siano sostenibili nel corso del tempo dal punto di vista economico e finanziario e tali da assicurare, anche sotto il profilo qualitativo, la soddisfazione dei bisogni degli utenti.
Dal punto di vista sostanziale, le osservazioni dell’Autorità si incentrano sia sugli aspetti contenutistici delle relazioni (si rileva se siano più o meno aderenti agli obblighi informativi previsti dal Decreto) sia su elementi di sostenibilità e congruità degli affidamenti in essere. Particolare importante da rilevare: tutti i pareri dell’AGCM riguardano servizi affidati direttamente secondo il modello in house providing, a testimonianza del fatto che l’elemento prioritario della ricognizione periodica è quello di presidiare la soluzione dell’autoproduzione di servizi tramite proprie controllate e di dimostrarne costantemente la convenienza rispetto al mercato; in tal senso la relazione sui servizi in house rappresenta un’appendice della razionalizzazione periodica delle partecipate che infatti, in alcuni dei pareri in oggetto, viene richiamata ed analizzata contestualmente dall’Autorità.
Più in generale, gli interventi dell’AGCM sorprendono in termini di tempestività rispetto ad un adempimento (la ricognizione periodica dei servizi pubblici locali), affrontato per la prima volta entro lo scorso 31 dicembre e che è stato condotto in assenza di consolidati modelli di riferimento nonché di indicazioni di prassi, il che rende altamente complesso valutare quanto un ente locale abbia effettivamente svolto una esaustiva istruttoria. Al contempo, una così repentina espressione dell’Autorità sulle ricognizioni dei SPL 2023 (è presumibile che ne seguano altre) testimonia l’importanza, indubitabile, dell’adempimento, i cui risultati positivi in termini di supporto al miglioramento delle scelte gestionali degli enti locali potranno manifestarsi, a parere di chi scrive, solo nel medio periodo, con il costituirsi di un’ampia banca dati di riferimento e di prassi omogenee. Di questa situazione sembra tenerne conto la stessa Autorità, che nei propri pareri non impone specifici interventi alle amministrazioni interessate ma raccomanda di adottare iniziative per rimuovere le criticità rilevate.