L’amara sorpresa che la manovra 2024 ha riservato agli enti locali arriva dalla lettura dell’attuale art. 90 (Misure in materia di revisione della spesa) che prevede il ritorno in campo della spending review a partire dal 2024 e fino al 2028.
I tagli previsti corrispondono a 350 milioni annui per le Regioni, 200 milioni annui per i Comuni e 50 milioni annui per Province e Città Metropolitane.
La misura del taglio per ciascun ente sarà definita in proporzione alla spesa impegnata in parte corrente escludendo le voci della Missione 12 “Diritti sociali, politiche sociali e famiglia”, come risultante dal Rendiconto 2022. Gli importi saranno determinati con Decreto del Ministero dell’interno di concerto con il MEF entro il 20 gennaio 2024.
Le quote a carico di ciascun ente saranno trattenute dalle somme trasferite a titolo di fondo di solidarietà comunale e saranno esclusi dalla manovra gli enti locali in dissesto e in procedura di riequilibrio finanziario.
Il peso della misura unito all’assenza di qualsiasi forma di contributo straordinario (come è stato fino al 2023 per questioni emergenziali quali il “caro bollette”) e l’attuale mancanza di certezze in ordine alla delicata questione della riattivazione del patto di stabilità, rendono particolarmente difficoltosa la costruzione del bilancio di previsione 2024/2026 che, in questi giorni, dovrebbe essere in via di definizione da parte del Responsabile del servizio finanziario alla luce delle previsioni del nuovo processo di bilancio.