Scade oggi il termine perentorio previsto dal D.M. 28 ottobre 2021, n. 273932, per l’invio della Certificazione dei fondi Covid relativa all’anno 2021.
Come già disposto per lo scorso anno, sarà possibile modificare i modelli “COVID-19/2021”, “COVID-19-Delibere/2021” e “CERTIF-COVID-19/2021” entro il 31 luglio 2022 (prorogato di diritto al 1° agosto 2022).
E’ fondamentale rispettare la scadenza odierna per non incorrere nelle pesanti sanzioni previste in caso di ritardato invio ma è opportuno riservarsi il tempo necessario per valutare con attenzione non solo le poste coinvolte nell’attuale Certificazione ma anche quelle derivanti dalla Certificazione relativa all’anno 2020. Sono numerosi, infatti, i casi di disallineamento tra quanto certificato lo scorso anno dagli enti e le evidenze contabili corrispondenti.
I lavori che hanno condotto alla definizione della Certificazione 2021 e la parallela analisi del modello “RISTORI COVID-19/2021” hanno fatto emergere diverse casistiche di errori/disallineamenti derivanti dalla precedente Certificazione che hanno riflessi sulla attuale:
- entrate straordinarie anno 2019 non evidenziate,
- errori di codifica di voci in entrata sull’anno 2019 poi sanati e, pertanto, non correttamente confrontabili con i valori accertati 2021,
- maggiori spese Covid non indicate tra gli impegni 2020,
- incongruenze tra le maggiori spese Covid finanziate da ristori specifici, indicate o non indicate in Certificazione 2020, ed i corrispondenti vincoli indicati nel modello “CERTIF-COVID-19/2020”.
La Ragioneria Generale dello Stato ha risposto in questi ultimi giorni, in tempi brevissimi, a diversi quesiti posti dagli enti in merito a quanto sopra fornendo precise indicazioni su criteri e modalità da seguire per correggere i disallineamenti citati e recuperane gli effetti sulla Certificazione in scadenza oggi.
Evidenziamo, pertanto, l’opportunità, in particolare per tutti gli enti che hanno elaborato il Modello in tempi strettissimi dato il sovrapporsi degli adempimenti di questo periodo, di procedere ad una ulteriore analisi delle risultanze delle Certificazioni 2020 e 2021 tanto più in considerazione della possibilità di utilizzare l’avanzo “da Fondone” per far fronte alle maggiori spese per energia elettrica che gli enti dovranno sostenere nel corso del 2022.