Durante la seduta odierna, il Consiglio dei Ministri ha autorizzato il Ministro per la pubblica amministrazione Renato Brunetta a esprimere il parere favorevole del Governo in merito all’ipotesi di Contratto collettivo nazionale di lavoro relativo al personale del comparto funzioni centrali (amministrazioni statali, compresi gli enti pubblici non economici e gli enti di ricerca) per il triennio 2019-2021, sottoscritta il 5 gennaio 2022 dall’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (ARAN) e dalle organizzazioni sindacali di categoria rappresentative.
L’ipotesi di contratto sarà ora trasmessa alla Corte dei Conti per la registrazione. La firma definitiva potrà arrivare entro aprile. I benefici economici riconosciuti a regime, decorrenti dal 1° gennaio 2021, sono pari a circa 105 euro medi per 13 mesi, oltre all’utilizzo delle ulteriori risorse stanziate nella legge di bilancio per il 2022, a decorrere dal 1° gennaio, per finanziare il nuovo ordinamento professionale e il superamento dei limiti all’incremento dei Fondi risorse decentrate, consentendo un ulteriore beneficio complessivo a regime di circa 20 euro medi al mese a persona. L’intesa prevede anche arretrati medi pari a circa 1.800 euro per dipendente.