Questa sera il Consiglio dei ministri ha dato il via libera all’unanimità, a quanto si apprende, al nuovo decreto legge Covid che introduce l’obbligo di vaccino per gli over 50. Questi ultimi, a far data dal 15 febbraio, potranno andare a lavorare solo con il Super Green pass, che si ottiene con il vaccino o la guarigione dal Covid (mentre per chi ha più di 50 anni e non lavora scatterà l’obbligo di vaccino fino al 15 giugno).
L’obbligo vale per tutti i lavoratori, sia pubblici che privati, e si applica «anche nel caso di compimento del cinquantesimo anno di età in data successiva a quella di entrata in vigore del presente decreto». Sono tuttavia esenti i casi di «accertato pericolo per la salute, in relazione a specifiche condizioni cliniche documentate, attestate dal medico di medicina generale o dal medico vaccinatore».
I lavoratori sprovvisti di Super Green pass verranno considerati assenti ingiustificati, senza conseguenze disciplinari e con diritto alla conservazione del rapporto di lavoro, fino alla presentazione delle predette certificazioni, e comunque non oltre il 15 giugno 2022. Per i giorni di assenza ingiustificata non saranno dovuti la retribuzione né ogni altro compenso o emolumento comunque denominati
I trasgressori, infine, incorreranno in una sanzione amministrativa erogata dal prefetto che va da 600 a 1.500 euro.
Pare invece definitivamente tramontata l’ipotesi di prevedere l’obbligo di certificato rafforzato per tutti i lavoratori del pubblico impiego, indipendentemente dall’età.
Fonti di stampa riferiscono inoltre che è stata firmata dai ministri per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, e del Lavoro, Andrea Orlando, una circolare per sensibilizzare le amministrazioni pubbliche e i datori di lavoro privati a usare pienamente gli strumenti di flessibilità che le discipline di settore già consentono sul ricorso allo smart working.