Al fine di assicurare la qualità e la trasparenza dell’attività amministrativa, di migliorare la qualità dei servizi resi ai cittadini e alle imprese, nonché di procedere alla costante e progressiva semplificazione e reingegnerizzazione dei processi (anche in materia di diritto di accesso), le pubbliche amministrazioni con più di cinquanta dipendenti dovranno adottare entro il 31 dicembre 2021 il nuovo Piano integrato di attività e organizzazione.
Detto piano, che avrà una durata triennale, dovrà essere aggiornato annualmente e avrà il compito di definire:
a) gli obiettivi programmatici e strategici della performance secondo i principi e criteri direttivi di cui all’articolo 10, del decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150;
b) la strategia di gestione del capitale umano e di sviluppo organizzativo, anche mediante il ricorso al lavoro agile, e gli obiettivi formativi annuali e pluriennali, finalizzati al raggiungimento della completa alfabetizzazione digitale, allo sviluppo delle conoscenze tecniche e delle competenze trasversali e manageriali e all’accrescimento culturale e dei titoli di studio del personale correlati all’ambito d’impiego e alla progressione di carriera del personale;
c) gli strumenti e gli obiettivi del reclutamento di nuove risorse e della valorizzazione delle risorse interne, prevedendo, oltre alle forme di reclutamento ordinario, la percentuale di posizioni disponibili nei limiti stabiliti dalla legge, sia destinata alle progressioni di carriera del personale, anche tra aree diverse, e le modalità di valorizzazione a tal fine dell’esperienza professionale maturata e dell’accrescimento culturale conseguito anche attraverso le attività poste in essere ai sensi della lettera b);
d) gli strumenti e le fasi per giungere alla piena trasparenza dell’attività e dell’organizzazione amministrativa nonché per raggiungere gli obiettivi in materia di anticorruzione;
e) l’elenco delle procedure da semplificare e reingegnerizzare ogni anno, anche mediante il ricorso alla tecnologia e sulla base della consultazione degli utenti, nonché la pianificazione delle attività inclusa la graduale misurazione dei tempi effettivi di completamento delle procedure effettuata attraverso strumenti automatizzati;
f) le modalità e le azioni finalizzate a realizzare la piena accessibilità alle amministrazioni, fisica e digitale, da parte dei cittadini ultrasessantacinquenni e dei cittadini con disabilità; g) le modalità e le azioni finalizzate al pieno rispetto della parità di genere, anche con riguardo alla composizione delle commissioni esaminatrici dei concorsi.
Il Piano, poi, dovrà altresì definire le modalità di monitoraggio dei propri esiti nel tempo, con cadenza periodica, inclusi gli impatti sugli utenti (anche attraverso rilevazioni della soddisfazione dell’utenza mediante gli strumenti di cui al decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150), nonché del monitoraggio dei procedimenti attivati ai sensi del decreto legislativo 20 dicembre 2009, n. 198).
Le pubbliche amministrazioni avranno l’obbligo di pubblicare il Piano e i relativi aggiornamenti entro il 31 dicembre di ogni anno sul proprio sito istituzionale e dovranno in seguito inviarlo al Dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri per la pubblicazione sul relativo portale.
In caso di mancata adozione del Piano troveranno applicazione le sanzioni di cui all’articolo 10, comma 5, del decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150 (vale a dire il divieto di procedere ad assunzioni di personale o al conferimento di incarichi di consulenza o di collaborazione comunque denominati).
Così risulta dalla bozza del decreto “Reclutamento” (predisposta dal Ministro Brunetta) che dovrebbe arrivare sul tavolo del Consiglio dei ministri oggi pomeriggio. La bozza è di 20 articoli, ma è ancora suscettibile di modifiche.
Nel provvedimento, oltre alle norme per il reclutamento e per il rafforzamento della capacità funzionale della pubblica amministrazione, anche misure per la valorizzazione del personale con fasce di merito e forme di premialità.