Negli ultimi giorni diversi Comuni in procinto di espletare le procedure concorsuali (alcune delle quali bandite prima dell’entrata in vigore del D.L. n. 44/2021) per l’assunzione di nuovo personale a tempo indeterminato si stanno chiedendo se sia possibile derogare all’utilizzo di strumenti informatici e digitali per lo svolgimento delle prove scritte e preselettive.
E la ragione di tale esigenza non va rinvenuta nella ritrosia degli enti ad abbandonare carta e penna, quanto piuttosto nel possibile aggravio di spesa che una gestione interamente informatizzata delle procedure concorsuali può comportare per i loro bilanci.
È innegabile, infatti, che molti Comuni (specie quelli di piccole dimensioni) siano attualmente carenti di idonea strumentazione informatica e digitale, vedendosi perciò costretti a rivolgersi al mercato per il noleggio delle attrezzature necessarie (quando non addirittura per la gestione integrale della procedura concorsuale).
Non a caso, proprio recentemente il coordinatore dei piccoli Comuni Anci, Massimo Castelli, ha sollevato l’attenzione sul tema, affermando che “le nuove norme sui concorsi pubblici, in vigore dal 1° maggio, possono tradursi in un aggravio di spesa per i bilanci dei piccoli Comuni, proprio nel momento in cui essi possono assumere per lo ‘sblocco’ delle assunzioni – una svolta molto attesa e positiva – annunciato dal ministro Brunetta”. Per questo Castelli chiede al governo di “esonerare i piccoli Comuni dalle nuove regole o di prevedere contributi specifici per sostenere i costi necessari”, dato che essi “con molta probabilità, dovranno fare ricorso all’affitto di spazi idonei e attrezzature necessarie, trovandosi così a dover provvedere economicamente, solo con le proprie risorse, ad organizzare le prove concorsuali con le nuove modalità stabilite”.
Da qui la sua richiesta di un sostegno economico specifico dedicato a “tutte le amministrazioni che dovranno noleggiare strumenti digitali e informatici, adeguare strutture prive di idonei collegamenti alla rete o ricorrere necessariamente all’affitto di spazi adatti al di fuori del Comune per lo svolgimento dei concorsi”.