“Può ritenersi senz’altro fruibile in modo frazionato il permesso durante il lavoro agile”. È questo il chiarimento fornito dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro in risposta ad un comunicato pubblicato pochi giorni prima dalle OO.SS..
Con nota protocollo n. 7152 del 26 aprile 2021, l’INL ha infatti evidenziato che, se da un lato non può essere taciuta la difficile compatibilità della fruizione oraria con il lavoro agile (atteso che il lavoro agile è, per sua definizione, svincolato da vincoli di orario), dall’altro non può escludersi a priori la possibilità della fruizione frazionata dei permessi ove il lavoratore ritenga, secondo le proprie valutazioni, che le proprie esigenze personali per le quali si fruisce del permesso non siano compatibili con la propria organizzazione in modalità agile.
Diversamente, si legge nella nota, ove si ritenga che l’esigenza personale potrà essere soddisfatta durante la propria modulazione organizzativa dell’attività lavorativa, non sarà necessario ricorrere allo strumento del permesso orario.
Detta interpretazione, afferma il Ministero, è posta a tutela della flessibilità di cui gode il lavoratore durante il lavoro agile, cui è connaturata l’autorganizzazione e dunque la conciliazione vita-lavoro. Ove detta conciliazione non risulti possibile potrà perciò esercitarsi il diritto alla fruizione frazionata del permesso.