L’attuale metodo tariffario, introdotto dall’Autorità con Delibera 443 del 31 ottobre 2019, sta per cedere il passo ad un nuovo Metodo in fase di elaborazione.
Come noto, infatti, l’impianto regolatorio originario ed attualmente in vigore, ha rappresentato un passaggio transitorio, non poco complesso ed articolato, verso una definizione tariffaria certa ed omogenea che potesse condurre non solo ad una generale efficienza nella gestione del servizio, intesa in termini di adeguamento dei sistemi per la gestione del ciclo integrato dei rifiuti agli obiettivi fissati dalle direttive europee, ma soprattutto alla massima tutela degli interessi dei consumatori. Avviandosi verso la scadenza del primo periodo di applicazione del MTR, che garantisce la copertura dei propri contenuti al quadriennio 2018-2021, ARERA si prepara a predisporre un nuovo sistema, dichiarando avviato il procedimento di definizione di quello che è già stato denominato MTR-2.
Nonostante i diversi interventi in itinere apportati con la delibera 57/2020, la Determinazione 2/2020 e la delibera 238/2020 volte ad integrare e semplificare il contenuto del MTR, il sistema si è da subito rivelato di difficile applicazione: a testimoniarlo è anche un’analisi condotta negli scorsi giorni dall’Osservatorio Tasse Locali di Confcommercio che stabilisce che “su 110 capoluoghi di provincia e Città Metropolitane, quasi l’80% dei Comuni non ha ancora definito questo nuovo metodo” (per leggere tutta l’analisi cliccare qui).
Dati che lasciano perplessi se pensiamo che è fissata al 31 luglio 2021 la data conclusiva dei lavori di redazione e predisposizione del nuovo sistema.
I principali obiettivi che verranno introdotti nel secondo periodo regolatorio, secondo quanto anticipato dalla delibera 138/2021 del 30 marzo 2021, consistono nell’ incoraggiamento degli operatori al raggiungimento di nuovi standard di qualità in un’ottica di miglioramento della sostenibilità ambientale riducendo il più possibile l’impatto dei nuovi oneri derivanti da tale potenziamento sulla collettività ed assicurando, di conseguenza, un’equilibrata sostenibilità delle tariffe.
L’obiettivo cardine al quale tenderà l’Autorità sarà il mantenimento di un adeguato equilibrio economico- finanziario che, nel lungo periodo, sia in grado di rispondere correttamente allo sviluppo e all’adeguamento delle infrastrutture ambientali.
L’auspicio è che questo nuovo impianto non stravolga quanto sinora applicato ma anzi miri ad una complessiva semplificazione dell’attività cui gli operatori coinvolti saranno chiamati, anche al fine di garantire una maggiore adesione da parte di tutti i soggetti ed evitando di vanificare gli sforzi di uniformazione al Metodo introdotto dall’Autorità nei confronti di tutti i Comuni sul territorio nazionale.