Nella notte tra l’11 ed il 12 dicembre è arrivato il via libera del Senato al D.L. Ristori n. 137/2020 che ora passa all’esame della Camera.
Confermata l’esenzione dal versamento IMU (in scadenza il prossimo mercoledì) per i soggetti proprietari di immobili destinati allo svolgimento delle attività individuate nel decreto stesso mediante codici ATECO purchè vi sia corrispondenza tra il soggetto passivo ed il gestore dell’attività.
Particolarmente significativi sono invece gli emendamenti approvati ad integrazione dell’art. 9 bis. Mediante l’inserimento dei commi 1 bis – 1 octies, il nuovo articolo prevede l’esonero dal versamento del Canone patrimoniale per il periodo 1° gennaio – 31 marzo 2021 a favore delle imprese di pubblico esercizio titolari di concessioni o autorizzazioni concernenti l’utilizzazione del suolo pubblico (comma 1 bis) ed anche a beneficio dei titolari delle concessioni per l’utilizzazione temporanea finalizzata all’esercizio del commercio su aree pubbliche, già esonerati per il periodo 1° marzo – 15 ottobre scorsi (comma 1 ter).
È altresì previsto che a far data dal 1° gennaio 2021 fino al 31 marzo 2021, le domande di nuove concessioni per l’occupazione di suolo pubblico ovvero di ampliamento delle superfici già concesse siano presentate in via telematica agli Uffici competenti dei Comuni, con allegata la sola planimetria (comma 1 quater).
Con simili emendamenti pare quindi confermata l’introduzione dal 1° gennaio prossimo del Canone patrimoniale di cui all’art. 1 co. 816 L. 160/2019, nonostante a più voci (tra le quali quella di ANCI) era stata richiesta una proroga, necessaria se non altro ad ottenere chiarimenti circa la corretta applicazione del nuovo Canone, ad esempio con riguardo all’applicazione della nuova tariffazione per la quale la norma si limita ad indicare le tariffe standard, senza precisare come debbano essere considerate (tariffa base, tariffa minima, tariffa indicativa) e se vi siano limiti massimi di intervento.