Il Covid-19 non ha fermato la rilevazione dei procedimenti disciplinari da parte dell’Ispettorato per la Funzione pubblica. Diversamente da quanto accaduto negli anni precedenti, però, i dati sono stati integralmente trasmessi dalle amministrazioni per via telematica, in modo più rapido e semplice, grazie all’implementazione di “Procedimenti disciplinari”, la banca dati presente sul portale PerlaPA che raccoglie le comunicazioni relative alle azioni disciplinari a carico dei dipendenti pubblici.
Alla fine del secondo quadrimestre 2020 le Pubbliche amministrazioni hanno trasmesso 4395 comunicazioni di avvio di procedimento per azione disciplinare a carico dei dipendenti. Di essi, fino al 31 agosto, 2334 sono stati conclusi, 1354 sono ancora in corso e 707 sono sospesi per procedimento giudiziario.
Dei 2334 conclusi, 608 hanno dato luogo all’irrogazione di sanzioni gravi con 97 licenziamenti e 511 sospensioni dal servizio. Inoltre, 21 procedimenti sono stati avviati per falsa attestazione della presenza in servizio (cosiddetti “furbetti del cartellino”): otto si sono conclusi con la sospensione del servizio, sei sono ancora in corso, cinque sono stati archiviati a seguito di modifica dell’addebito iniziale, uno si è concluso con il licenziamento e uno è sospeso per procedimento penale.
L’azione disciplinare non si è mai arrestata, nemmeno durante il periodo del lockdown. Tuttavia, l’emergenza epidemiologica ha inevitabilmente influito sui dati: nei primi otto mesi del 2020 si sono registrati infatti il 48,6% in meno di procedimenti disciplinari rispetto allo stesso periodo del 2019. Le azioni per falsa attestazione della presenza sono invece diminuite dell’80,9%.