A seguito dell’intesa in Conferenza Stato-Città ed in attesa della pubblicazione del relativo Decreto il Mef ha reso nota la Nota Metodologica che individua i criteri e le modalità di riparto del fondo tra i comuni, le unioni di comuni e le comunità montane, sulla base degli effetti dell’emergenza COVID-19 sui fabbisogni di spesa e sulle minori entrate al netto delle minori spese, tenendo conto delle risorse assegnate a vario titolo dallo Stato, a ristoro delle minori entrate e delle maggiori spese.
Sono consultabili anche le quote di competenza delle Province e delle Città Metropolitane, pari a 500 milioni totali del Fondo funzioni fondamentali.
Attendiamo nelle prossime ore anche la pubblicazione delle quote di competenza dei Comuni e, a proposito dell’utilizzo delle stesse, auspichiamo chiarimenti da parte del Ministero in merito alle fattispecie di voci finanziabili siano esse maggiori o diverse spese legate all’emergenza sanitaria o minori entrate, non solo dovute all’inflessione negativa degli incassi a causa del contesto straordinario legato al Covid-19, ma volute in forza di scelte delle Amministrazioni finalizzate ad agevolare determinate categorie di contribuenti maggiormente colpite.
Un esempio su tutte è quello delle agevolazioni Covid sulla TARI che, evidentemente, in questa fase storica più che mai, non possono che trovare copertura in poste “straordinarie” di entrata quali il Fondo funzioni fondamentali o eventuali, poco probabili, risparmi di spesa e non dovrebbero produrre un effetto negativo sui monitoraggi ad opera del Tavolo Tecnico costituito ai sensi dell’art. 106 DL. 34/2020.
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- Caterina Roncati
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