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Non serve il nuovo Piano Finanziario per uscire con gli avvisi TARI 2020 in acconto

Con il D. L. 34 del 30 aprile 2019 (Decreto Crescita), è stato previsto, all’articolo 15-bis, che i versamenti con scadenza precedente al 1° dicembre di ciascun anno debbano essere effettuati sulla base delle tariffe deliberate nell’anno precedente e che i versamenti con scadenza successiva al 1° dicembre debbano avvenire sulla base delle tariffe approvate per l’anno in corso, a saldo della tassa dovuta per l’intero anno, con l’eventuale conguaglio di quanto già versato.

Questa regola, vigente dal 2020 su tutti i tributi locali ad eccezione di Imposta di Soggiorno e Addizionale Comunale all’IRPEF, comporta diverse problematiche applicative che si aggravano in quest’anno per la TARI per effetto, da un lato, delle nuove misure ARERA e, dall’altro, delle incertezze generate dalla situazione emergenziale in atto.

Tuttavia, almeno per la prima tariffazione dei Comuni, la disposizione di cui sopra consente maggior respiro poiché non obbliga i Comuni a deliberare le tariffe prima di poter spedire gli avvisi di pagamento: anche qualora il Piano Finanziario e le tariffe fossero approvate, l’ente non potrebbe applicarle fino al 1° dicembre p.v. quindi potrà nel frattempo inviare una o più rate in acconto e contestualmente portare avanti il lavoro sui Piani Finanziari che non si rivela certo agevole. 

L’unico suggerimento è quello di prevedere sia le date di scadenza degli acconti 2020 e sia la percentuale degli stessi, applicando la tariffa 2019, in apposita delibera da approvare in Consiglio Comunale. In questo modo, stante la grande incertezza sulle misure agevolative che il legislatore potrebbe decidere di attuare, potranno anche essere differenziate le misure di acconto tra le categorie, permettendo di applicare acconti più contenuti alle attività che a causa delle chiusure imposte potrebbero essere beneficiarie di riduzioni non ancora fissate (per l’adozione del regolamento c’è tempo fino al 31 luglio).

Per esempio il Comune potrebbe deliberare di fissare una rata in acconto a fine luglio ed un’altra a fine ottobre, calcolate sulla base del 40% ciascuna con la tariffa 2019 e riservandosi un saldo del 20% da riscuotere a dicembre con le nuove tariffe approvate entro il 31 luglio. Per le categorie colpite dall’emergenza (ad es. vendita al dettaglio, ristorazione e bar) le misure in acconto potrebbero essere ridotte al 20% ciascuna, per riscuotere il saldo del 60% più avanti, con l’elevata probabilità che quella cifra scenderà a seguito delle riduzioni che il Consiglio Comunale (o direttamente il Governo) decideranno di applicare.

Nei prossimi giorni pubblicheremo su questo sito un Fac simile di delibera di fissazione delle scadenze per le rate in acconto TARI 2020, sulla scorta di quanto detto sopra.

 

Al fine di chiarire i numerosi dubbi sull’applicazione della TARI 2020 e fornire i chiarimenti alle perplessità più diffuse proponiamo un video-corso interattivo, immediatamente fruibile, descritto nella scheda prodotto che potrete consultare CLICCANDO QUI. Durante la videochiamata sarà possibile porre domande direttamente al relatore: il taglio dell’iniziativa è molto pratico e l’obiettivo finale è quello di fornire tutti i chiarimenti necessari alla corretta applicazione del tributo, valutando le possibilità a disposizione dei Comuni anche in considerazione della particolare situazione emergenziale.